Motorsport Brembo, un successo lungo più di cinquanta anni

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brembo_bmw_1Mezzo secolo di vita e di successi per l’azienda bergamasca: i dischi freno di Brembo sono sinonimo di sicurezza e ottime performance, nei circuiti come sulle strade quotidiane.

Cosa hanno in comune Casey Stoner, Jorge Lorenzo, Marc Marquez e Valentino Rossi? Gli appassionati di motori sapranno senz’altro che si tratta degli ultimi vincitori del mondiale MotoGp, ma forse sfugge un importante dettaglio tecnico: le loro moto erano equipaggiate con dischi freno Brembo, la società italiana leader negli impianti frenanti per motoveicoli, auto e macchine commerciali. Una storia lunga più di cinquanta anni, partita nel 1961 in provincia di Bergamo e che da lì ha conquistato il mondo (e i mondiali, anche di Formula 1).

Un cuore sportivo. Quest’anno in particolare ricorre il quarantesimo anniversario del primo ingresso di Brembo nelle competizioni sportive a motore. Era infatti il 1975 quando la società ha fornito il suo primo sistema frenante da corsa alla Ferrari per il campionato mondiale di Formula Uno, che a fine stagione trionfò sia nella classifica costruttori che nella graduatoria dei piloti, con il titolo vinto da Niki Lauda. Da allora, l’azienda italiana ha investito molto in ricerca e sviluppo di prodotti altamente innovativi e tecnologici, per offrire sempre più sicurezza e performance agli utenti,  ed è stato calcolato che il per cento del fatturato annuo sia destinato appunto a R&S, settore che impiega oltre 450 ingegneri.

Un passo indietro. L’azienda ha sede a Stezzano, a pochi chilometri da Bergamo, e in poco più di cinquanta anni si è estesa fino ai livelli attuali: siti produttivi in nove Paesi e tre continenti, una rete di vendita che si allarga in 70 territori nazionali, circa 8mila dipendenti, quasi 2 miliardi di euro di fatturato, oltre 1500 brevetti internazionali e oltre 15 milioni di dischi e tamburi per freni prodotti ogni anno, con una particolare un’ampia gamma di pastiglie e cuscinetti per soddisfare ogni esigenza. Nel portafoglio clienti si leggono nomi di rilievo come Porsche (le cui forniture sono completamente realizzate da Brembo), Mercedes, Nissan, Bmw, Lancia e, passando al settore due ruote, Harley Davidson e Suzuki.

Viva le due ruote. Proprio da quest’ultima collaborazione nasce la dotazione di base sul nuovo modello della moto Suzuki, la Gsx-S1000F Abs, che monta per l’appunto un impianto frenante targato Brembo, che prevedono pinze monoblocco ad attacco radiale a 4 pistoncini da 32 mm (utilizzate anche sulla versione precedente, la GSX-R1000), che fanno il paio con due dischi da 310 mm che consentono frenate potenti e precise (necessarie, vista la potenza del motore della moto giapponese, con i suoi 146 rombanti cavalli), nonché sistema Abs compatto di serie, che controlla costantemente la velocità della ruota e migliora la frenata. Una tecnologia che, abbinata al sofisticato controllo elettronico della trazione (che si può impostare su ben tre differenti livelli di intervento o addirittura escludere del tutto), è stata studiata e sviluppata per assicurare elevata sicurezza alla guida in ogni tipo di condizione di guida e aumentare il feeling con la moto e il piacere stesso di viaggiare.

Una guida esaltante. Caratteristiche che rendono ancora più attraente questa Street Sport (che al contrario della sua “gemella” naked è dotata di una carenatura integrale), che possiede motore e ciclistica tipiche di una Superbike, con in aggiunta comfort di livello elevato ed elettronica altamente specializzata. Ecco perché, al di là dei gusti estetici (sulle riviste specializzate non mancano critiche al design), la Suzuki è una moto che sa unire potenza, comfort e guidabilità, che non stanca anche per tratti di lunga percorrenza, stabile nei curvoni e con un impianto frenante al top. Insomma, le caratteristiche giuste per chi vuole divertirsi alla guida.

Per ulteriori informazioni tecniche e sui prezzi, vi consigliamo si consultare la pagina dedicata del portale OmniaRacing.net sui dischi freno della Brembo.

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