Traduzioni professionali: sappiamo davvero come stanno le cose?

Tradurre i propri contenuti per clienti stranieri, un tempo, era un problema che toccava soltanto le aziende più grandi: le piccole e medie imprese trattavano solo il mercato locale, ed era cosa rara ed eccezionale dover comunicare in un’altra lingua. Ma la globalizzazione ha cambiato tutto questo: trattare con l’estero ormai è cosa comunissima, e questo richiede di tradurre tutti i propri materiali – manuali, brochure, messaggi promozionali – in una o più lingue straniere.  Ma c’è davvero bisogno, si chiedono in molti, di rivolgersi ad un servizio specializzato? Sì, e per chi avesse ancora dubbi se rivolgersi ad un servizio di traduzioni professionali probabilmente si ritroverà – e capirà il proprio errore – in una delle comunissime affermazioni sbagliate che elenchiamo qui sotto così come ce le hanno raccontate gli esperti di SB Servizi, un’agenzia di traduzione specializzata.

  1. L’inglese lo ha studiato a scuola anche il mio commerciale. Le traduzioni può farle lui.
    Purtroppo, no: almeno, non automaticamente. Un conto è conoscere una lingua, un altro saper tradurre in quella lingua. Innanzitutto c’è una questione di preparazione: lo studio scolastico medio di una lingua straniera, se va bene, mette in grado di capire quello che si legge o si sente dire, e di formulare frasi, ma non dà una formazione specifica in alcun campo tecnico – che invece, nelle traduzioni di materiali aziendali, è spesso essenziale. Inoltre “tradurre” non è semplicemente rendere un testo comprensibile, ma renderlo leggibile, efficace, utile. Questo richiede non solo di conoscere due lingue, ma di saper scrivere – bene – in entrambe.
  2. Perché pagare un traduttore professionista? Ci sono i programmi di traduzione online, gratis!
    Anche qui, sfortunatamente, le cose non stanno così. “Tradurre” non significa prendere un testo e, parola per parola, trasformarlo sostituendo a ciascuna la sua corrispondente nella nuova lingua; per tradurre occorre capire un testo, capirne lo stile e le strutture grammaticali, ed evitare di usare termini simili, ma scorretti. Purtroppo i software attualmente esistenti non sono capaci di leggere e capire un testo, ma solo di riconoscere parole o frasi fatte e darcene la traduzione. Sono utilissimi se all’estero leggiamo un cartello e non sappiamo cosa significhi: almeno riusciremo a farci un’idea del significato. Ma per un testo complesso, occorre un essere umano che interpreti e traduca.
  3. I costi e i tempi sono troppo lunghi, gonfiati. Cinquanta pagine si traducono in un giorno o due.
    Purtroppo, anche qui c’è un enorme fraintendimento: anzi, a volerla dir tutta, ce ne sono due. Per prima cosa, non è in alcun modo possibile garantire che, in un solo giorno, sia possibile tradurre in maniera efficace, oltre che corretta, un testo di cinquanta pagine, e questo a prescindere dal contenuto. Ma se poi, come è necessario, teniamo conto anche del tipo di contenuto del testo, la questione si fa ancora più assurda. Per tradurre un testo legale, o tecnico, occorre infatti prima documentarsi, capire esattamente le sottigliezze e le tipicità di quanto è scritto, e in generale svolgere tutto un lavoro di preparazione che è necessario a tradurre correttamente, e sicuramente impedisce lavorazioni brevi quanto molti sembrano desiderare.

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