“Non c’è pace tra gli ulivi” dal film allo spettacolo teatrale

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“Non c’è pace tra gli ulivi”, film del 1950 diretto da Giuseppe De Santis e interpretato da Raf Vallone, Lucia Bosè e Folco Lulli, è in procinto di diventare uno spettacolo teatrale. La messa in scena – liberamente ispirata all’omonima opera cinematografica e allestita a cura dell’Associazione culturale dello spettacolo “On Broadway” – è in programma dal 4 al 7 Agosto prossimi nel chiostro del complesso di San Domenico a Fondi, città natale di De Santis e set del celebre film.

L’evento – supportato da LeoGroup srl, Ricevimenti Miramonti e Vivaio Désirée in qualità di main sponsor – è patrocinato da Comune di Fondi, Parco Naturale Regionale Monti Ausoni e Lago di Fondi, Gruppo Folk Città di Fondi, Pro Loco Fondi e Associazione Giuseppe De Santis. La regia dello spettacolo è di Giovanni Pannozzo, che vestirà anche i panni del protagonista Francesco Dominici. L’adattamento del testo è a cura dello stesso Giovanni Pannozzo e di Marco Grossi, Segretario dell’Associazione Giuseppe De Santis.

Lo spettacolo sarà impreziosito dalla voce narrante del popolare attore e doppiatore Luca Ward, voce italiana – tra gli altri – di Russell Crowe nel “Gladiatore” e di Pierce Brosnan in alcuni film della saga di “James Bond”. La messinscena è dedicata all’indimenticabile interprete principale del film, Raf Vallone, di cui ricorre nel 2016 il centenario della nascita.La prevendita dello spettacolo è aperta da Domenica 10 Luglio presso la libreria “Il Seme” in Corso Appio Claudio a Fondi. I posti per le quattro repliche sono limitati, conviene affrettarsi!

«Ho accolto con favore la proposta di Giovanni Pannozzo di operare una riduzione teatrale del film di De Santis. Ci siamo approcciati all’adattamento del racconto filmico con grande rispetto nei confronti dell’opera originale, operando quelle necessarie modifiche tali da consentire la messa in scena di un testo inevitabilmente autonomo dalla complessa natura di un film, fatto di primi piani, paesaggi, montaggio, molteplici attori e comparse, etc., preservando l’intensità dell’incalzante intreccio. Il ritmo del film si percepirà nella crescente tensione e nell’avvincente sviluppo della vicenda, arricchita anche dai toni della commedia. Abbiamo cercato l’equivalenza drammaturgica nell’intensità della storia originale e nella sua implicita natura teatrale, adattandola all’unità di luogo che costituirà la sede dello spettacolo, ovvero il chiostro di San Domenico, dove gli interpreti reciteranno senza palcoscenico e a stretto contatto con il pubblico. Spero che chi assisterà alla messinscena saprà apprezzare l’umiltà e al tempo stesso l’entusiasmo nel mettersi alla prova con una storia tratta da un capolavoro del Neorealismo, sia da parte degli interpreti che di tutti coloro i quali stanno contribuendo all’allestimento dello spettacolo».

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